Chiesa di S.Caterina d'Alessandria (detta "delle bastarde")

Sec. XV - Presenta il suo ingresso principale in via Maremma, dotato di un portale di pietra serena in stile gotico

Immagine principale

Descrizione

L'altro ingresso, in Piazza Umberto I, dotato di un bel portale in pietra serena, è di ispirazione barocca.
La chiesa è ad una sola navata, con il soffitto a botte, che s'appoggia ai due lati su un cornicione.
Pregevole la pala dell'altare maggiore, rappresentate la decapitazione della santa, opera di Raffaello Schiaminossi (1572-1622).
Le due pareti laterali sono completamente ornate da stucchi e statue, che alcuni attribuirono a Federico Brandano, altri a Tommaso Amantini.
La chiesa, non più officiata, è stata trasformata in Auditorium.

Modalità di accesso:

Aperto al pubblico

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0722819901
  • Email: comune.sangelo-vado@provincia.ps.it

Ulteriori informazioni

Dedicata al culto di Santa Caterina D’Alessandria Martire cristiana, è detta delle bastarde perché la confraternita di Santa Caterina  del Gonfalone a cui faceva riferimento gestiva l’ospedale delle esposte, che  permetteva  alle  giovani  cresciute in questa condizione  di  imparare un mestiere e di avere  una dote, per il matrimonio. La chiesa ha il suo ingresso principale in via Maremma che si nota per il bel portale in pietra serena  in stile gotico, con incisa JHS e una data difficilmente decifrabile a causa del abrasione del tempo. In piazza Umberto I vi è invece un altro ingresso realizzato sempre in pietra serena che reca l’iscrizione di SANCTA CATTARINA.  La chiesa è ad una sola navata con il soffitto a botte  dove si apre un lucernario che illumina il presbiterio. Al suo interno si possono vedere l’altare maggiore  dedicato alla Santa intagliato da Gian Giacomo Zuccari zio dei più conosciuti Taddeo e Federico, e  da due altari laterali.  L’unicità della  piccola chiesa è nelle pareti laterali completamente ornate da stucchi  sia di carattere decorativo che raffiguranti le virtù  Cardinali che i Padri della chiesa realizzate probabilmente da Tommaso Ammantini di Casteldurante, allievo del Brandani.

Pagina aggiornata il 15/03/2024